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Manifattura additiva e sostenibilità: se ne è parlato oggi a Rovereto

25/06/2024 - (m.d.c.) – Quali sinergie possono nascere tra manifattura additiva e sostenibilità? Se ne è parlato oggi, martedì 25 giugno, al Polo Meccatronica, l’hub dell’industria intelligente di Trentino Sviluppo a Rovereto. L’iniziativa è stata organizzata dal centro di prototipazione e sviluppo prodotto ProM Facility e da AITA – Associazione Italiana Tecnologie Additive. Tra gli argomenti portati all’attenzione dei circa 70 partecipanti al workshop: la riduzione degli sprechi, la razionalizzazione del ciclo di vita dei prodotti e la transizione verso modelli di produzione meno impattanti sulle risorse naturali e maggiormente circolari.

L’iniziativa – patrocinata da Fondazione UCIMU e piùAdditive – si è aperta con una serie di interventi mirati sulle ultime tendenze e applicazioni innovative dell’additive manufacturing in ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Il matematico Matteo Vanazzi di f3nice ha spiegato come i rottami possano divenire polvere metallica per la stampa additiva. Gli ingegneri Matteo Perini di ProM Facility e Luca Capra di Trentino Sviluppo hanno presentato il progetto europeo 3DoP – 3D printing Optimized Production per l’efficientamento delle tecniche di stampa 3D. Matteo Benedetti, docente dell’Università di Trento ha evidenziato i possibili contributi delle tecnologie additive alla fabbricazione sostenibile di trasmissioni meccaniche e Paolo Gianoglio di Omeco ha chiuso il panel parlando delle certificazioni di sostenibilità in materia.
Il direttore di ProM Facility Paolo Gregori spiega: «E’ con grande soddisfazione che ospitiamo per la prima volta a Rovereto un evento dell’associazione che raggruppa i maggiori player nazionali della stampa 3D e delle tecnologie additive. Si tratta per noi di un’occasione per allargare il network di contatti di Polo Meccatronica, confrontandoci sui temi più interessanti del momento, con un particolare focus sull’utilizzo dell’additive manufacturing nei processi di riciclo materiali, riparazione di parti industriali danneggiate e, più in generale, dei vantaggi rivolti all’economia circolare. In questo contesto, la visita ai laboratori ProM Facility e gli incontri B2B sono un'occasione per rafforzare il suo posizionamento come centro di riferimento nazionale per servizi di supporto alle aziende, utili allo sviluppo di prototipi e prodotti meccatronici innovativi».
Il segretario generale di AITA Alfredo Mariotti gli fa eco: «L'additive manufacturing è una tecnologia circolare e sostenibile per diverse ragioni. Aggiungendo il materiale solo laddove necessario riduce drasticamente gli sprechi rispetto alle tecniche tradizionali sottrattive, comportando quindi un uso più efficiente delle risorse e la riduzione dei rifiuti. Inoltre, permette la produzione on-demand, minimizzando l'inventario e i relativi costi di stoccaggio e trasporto, riducendo così anche le emissioni di carbonio legate alla logistica. Infine, permette di utilizzare materiali riciclati e riciclabili e supporta la produzione locale e decentralizzata, riducendo la dipendenza dalle catene di fornitura globali e migliorando la resilienza economica e ambientale».
L’evento è proseguito con una tavola rotonda in cui esperti provenienti da realtà aziendali che sviluppano o usano soluzioni di additive manufacturing – come Caracol, Rothoblaas, 6kAdditive, 3DZ, Piab – si sono confrontati sulle sfide e opportunità legate a questo trend e sulle iniziative della Commissione Europea in termini di “green claims”, che stanno portando all’emanazione di una apposita Direttiva europea.
La mattinata si è conclusa con la premiazione della PROTO Challenge 2024, la sfida tecnologica ideata dalla Fondazione Hub innovazione Trentino (HIT) e realizzata in collaborazione con l’Università di Trento, Trentino Sviluppo, Confindustria Trento, NOI Techpark nel contesto del Digital Innovation Hub Trentino–Alto Adige/Südtirol, e con la partnership di NTI Italy. Questa sfida di Open Innovation promuove la collaborazione tra ricerca, università e impresa per innovare attraverso l’additive manufacturing. Un pool di 20 talenti dell’Università di Trento, organizzati in team, ha lavorato per undici settimane all’analisi e alla riprogettazione di componenti o prodotti industriali, con l’obiettivo di ottimizzarne le performance sulla base delle richieste aziendali. Nell’edizione 2024, tre sono state le aziende selezionate per partecipare all’iniziativa: Adige BLM, Bonfiglioli, Tecnica Group.
Il team composto dagli studenti in ingegneria Alberto Bazan, Simone Dalpiaz, Marina Guadagnin, Alessandro Visintainer, Alessandro Wegher e Leonardo Zambonato si è aggiudicato il primo posto. Ogni membro ha ricevuto in premio un mouse 3D strumento che consente di gestire più agevolmente la complessità della progettazione digitale in 3D. L’impresa associata al team vincitore, Tecnica Group, potrà inoltre beneficiare di un ulteriore supporto alla prototipazione del prodotto ottimizzato presso ProM Facility.
La giornata si è conclusa con la visita guidata in ProM Facility e con una serie di B2B tra le aziende partecipanti e i tecnologi del laboratorio in materia di 3D Printing, additive manufacturing, design, elettronica e meccanica.
Il workshop di oggi è uno degli eventi di avvicinamento a 34.BI-MU, la manifestazione internazionale dedicata a macchine utensili, robot, automazione, digital e additive manufacturing, che si terrà a Fieramilano Rho dal 9 al 12 ottobre prossimo.

Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa


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