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Da Fornace ecco le idee per rilanciare il porfido sul mercato

14/10/2010 -

(d.m.) Marchio di qualità per l’intera filiera del porfido, consorzio unico per la commercializzazione, marketing mirato sui mercati tedesco ed austriaco, ma anche singolari innovazioni quali il confezionamento con modalità simili alla ceramica e progettazione di una nuova macchina per il taglio e la lavorazione del blocchetto. Sono alcune delle proposte presentate oggi, giovedì 14 ottobre a Fornace, nell’ambito dell’incontro “Porfido e pietra trentina: nuove idee per affrontare il mercato” organizzato da Trentino Sviluppo in collaborazione con il Distretto del porfido e delle pietre trentine.

Agli onori di casa del sindaco di Fornace Pierino Caresia  (“Importante che se ne parli, che si analizzi il settore del porfido per passare poi dalle parole ai fatti”), è seguita l’apertura dei lavori affidata a Mariano Gianotti , presidente del Distretto del porfido e delle pietre (“Il nostro è un settore ricco di storia e conoscenze che oggi sta cercando un modo nuovo per guardare al futuro”).
Quindi si è entrati nel merito dell’incontro, fornendo agli oltre 150 tra operatori del settore ed amministratori pubblici presenti in sala parecchi stimoli e diverse piste di lavoro.
«Qui c’è un vero e proprio giacimento di cultura del lavoro, di manualità, di fatica - ha ribadito Alessandro Olivi , assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento - che però oggi rischia di chiudersi in sé stesso, di perseguire una via d’uscita dalla crisi che esaspera elementi di divisione interna. La vicenda recente che ha caratterizzato il dibattito di Lona Lases è stata un colpo molto duro alla credibilità del sistema. Serve perciò un patto nuovo che si basi sui principi di aggregazione e innovazione. Non solo innovazione di prodotto, però, perché è soprattutto sul fronte dell’organizzazione che dobbiamo pensare a nuovi strumenti, in grado di stimolare modi nuovi per lavorare, produrre, trasformare, assicurando un futuro ai giovani che hanno il diritto di poter continuare a lavorare in questo settore, depositario di una storia e di un patrimonio di conoscenze unici nel panorama economico trentino».
Al convegno di Fornace ha affidato il proprio auspicio anche Roberto De Laurentis , presidente dell’Associazione artigiani e piccole imprese della Provincia di Trento:  «Mi auguro  - ha detto De Laurentis - che venga firmato presto il codice etico, che non è solo un pezzo di carta ma in modo comportamentale per richiamarsi tutti quanti ad uno stesso spirito, sapendo pesare il proprio ruolo. Solo unendo le forze possiamo ripartire».
Monica Carotta , direttrice dell’Area marketing e animazione territoriale di Trentino Sviluppo, ha osservato come la crisi del porfido, con fatturati in forte calo nel periodo 2008-2009, abbia provocato come reazione un inasprimento della concorrenza, con conseguente costante calo di prezzo ed una drastica riduzione dei margini di profitto. «Perciò, con l’obiettivo di rendere le aziende del porfido e della pietra più competitive – ha spiegato Carotta - il Distretto e Trentino Sviluppo hanno dato vita ad una serie di progetti volti a fornire un supporto concreto alle imprese per accrescerne l’imprenditorialità e la capacità di fare innovazione». Ecco, nel dettaglio, quanto emerso.

I cantieri Kaizen

Realizzati in cava, hanno coinvolto una decina di imprese con l’obiettivo di analizzare, “sezionandole” una ad una, le diverse fasi di estrazione e lavorazione al fine di ottimizzare i processi produttivi, distinguendo le attività che rappresentano un valore per il cliente dai “muda”, le attività inutili. I risultati emersi hanno evidenziato la necessità di trovare delle soluzioni per migliorare la resa della cava (solo il 30% di quanto oggi si estrae diventa prodotto, mentre il 70% va in inerti), valorizzare gli inerti, separare il lavoro in cava dalle successive fasi di lavorazione, da svolgersi preferibilmente in apposite aree apprestate, favorire l’aggregazione tra imprese e sviluppare la costituzione di consorzi tra chi fa lavorazioni simili.

Innovare per crescere
Trentino Sviluppo, con il supporto di un partner specializzato,  ha realizzato un’analisi per la definizione di strategie e azioni operative sul piano dell’innovazione (organizzativa, commerciale e tecnologica) per la valorizzazione del porfido e delle pietre trentine e per il rilancio delle aziende del settore. Obiettivi: valorizzare il porfido come prodotto di alta qualità, esaltare il capitale di conoscenza delle imprese, incrementare l’export e rilanciare le imprese sul mercato internazionale, recuperare competitività attraverso l’innovazione di processo. In questo senso le indicazioni emerse sono molto concrete.
Per quanto riguarda la caratterizzazione del prodotto serve una chiara e percepibile segmentazione in funzione delle caratteristiche chimico-fisiche del materiale; in questo può aiutare un “Certificato di qualità” rilasciato dall’Università o altri enti pubblici di ricerca, ma anche la costituzione di un Istituto sperimentale per il Distretto del porfido e delle pietre trentine e l’individuazione di un marchio di qualità per l’intera filiera. Per quanto riguarda l’incremento dell’export, serve un’azione mirata su paesi target quali Austria e Germania, due mercati da recuperare e valorizzare grazie al rapporto privilegiato e alla vicinanza geografica. Ma anche una valorizzazione delle sinergie tra gli enti locali e le strutture dell’ICE (Istituto nazionale per il commercio estero) che possono garantire supporto operativo e relazionale, così come utile sarebbe una maggiore connessione con le associazioni europee di progettisti ed i grandi studi di architettura.

Un recupero di competitività è perseguibile attraverso il contenimento dei costi di produzione, grazie ad esempio allo sviluppo di una nuova macchina per il taglio e la lavorazione del blocchetto, ma anche riducendo il gap di costo rispetto a prodotti alternativi, come ceramica e granito, e avvicinandosi a mercati a margine elevato come ad esempio quello delle superfici per interno. Questo comporta però delle necessarie innovazioni di prodotto, con spessori diversi rispetto a quelli attuali e la sperimentazione di particolari lavorazioni.

Il Consorzio per la commercializzazione

Per spezzare l’equazione fatturati in calo uguale inasprimento della concorrenza interna di prezzo, un passo fondamentale è la creazione di un Consorzio tra produttori locali. Un’entità sovra-aziendale in grado anche di migliorare le strategie di commercializzazione del porfido trentino. Al Consorzio farebbero capo una struttura commerciale unica, la predisposizione di apposite strategie di presso, la gestione del marchio, una partecipazione unitaria e coordinata alle fiere, la regia sui progetti di innovazione. Lo studio commissionato da Trentino Sviluppo stima che la commercializzazione attraverso un consorzio consentirebbe una riduzione del 10% dei costi di gestione di una struttura commerciale propria di ogni singola azienda, permetterebbe di avere maggiore controllo e influenza sul prezzo di mercato, di attuare strategie condivise di definizione del prezzo, oltre a mettere le aziende consorziate nelle condizioni di poter soddisfare grosse commesse e gestire in modo più efficace un’attività di recupero crediti in casi di insolvenza.

Hub dell’innovazione
Condotto nel giugno scorso, è una sessione creativa nella quale persone con profili professionali eterogenei interagiscono, attraverso l’utilizzo di una metodologia di lavoro sperimentale, per creare idee nuove su tematiche specifiche.
«Abbiamo analizzato le 253 idee emerse in quella sede – ha spiegato Alessandro Garofalo , consigliere delegato di Trentino Sviluppo ed ideatore del singolare metodo di brainstorming – distinguendole in diverse categorie in funzione del livello di fattibilità.  Tra le azioni con priorità assoluta ed elevata fattibilità troviamo ad esempio la proposta di dare al porfido un’immagine di qualità anche attraverso il confezionamento che potrebbe avvenire mediante l’imballaggi in casse, come avviene per la ceramica. Altre idee rientrano in quella che abbiamo chiamato “vetrina di prodotto”, cioè le iniziative volte a rafforzare la notorietà sul mercato del prodotto porfido: si va dall’opportunità di promuovere il porfido assieme ad altri materiali naturali trentini, quali ad esempio il legno, alla possibilità di legare alcuni prodotti a nomi importanti di designer, fino a siglare una convenzione con la Provincia di Trento per l’utilizzo nelle strade e negli edifici pubblici di pietra esclusivamente locale».
Tra le azioni “con priorità assoluta ed elevata fattibilità” emerse dall’Hub dell’Innovazione c’è anche la realizzazione di un unico portale web, un marchio unico per i prodotti in pietra trentina, studiare un apposito sistema di tracciabilità, uno standard di qualità unico e un sistema di certificazione in grado di garantire l’autenticità del porfido e della durabilità della posa.

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