dal 10/02/2022
Trentino Sviluppo e le storie STEM al femminile
«Riconoscere il ruolo delle donne e delle ragazze nella scienza, come beneficiarie ma anche come agenti del cambiamento è vitale per accelerare il progresso verso il raggiungimento di obiettivi strategici per tutti noi, come il miglioramento delle condizioni igieniche, dei sistemi sanitari e un più diffuso accesso all’acqua potabile».
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile ONU
Oggi, 11 febbraio 2022, è il settimo “International Day of Women and Girls in Science”, la giornata internazionale istituita nel 2015 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la società civile sulla necessità di rafforzare la presenza delle donne e delle ragazze nei corsi di studio e nelle professioni scientifiche.
La minor presenza di ragazze nei corsi di studio e, di conseguenza, nelle professioni scientifiche è un fenomeno globale che interessa non soltanto le economie in via di sviluppo ma anche i Paesi occidentali. In Italia, ad esempio, il rapporto Almalaurea 2019 evidenzia che solo una donna su sei sceglie di intraprendere una carriera universitaria STEM quando per gli uomini, invece, il rapporto è di uno su tre. Di conseguenza, nelle nostre facoltà di ingegneria solo il 22% degli studenti sono ragazze mentre nelle facoltà informatiche la percentuale si abbassa ulteriormente fino al 13%.
Questa situazione si ripercuote anche nel mondo della ricerca, con effetti negativi evidenti che fanno riflettere e ci allontanano dal raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Gli studi delle Nazioni Unite rivelano infatti che, nel mondo, le scienziate ricevono finanziamenti inferiori rispetto ai colleghi maschi per supportare i loro progetti e che – pur rappresentando il 33% del totale dei ricercatori – solo il 12% sono membri delle rispettive accademie scientifiche nazionali. Le ricercatrici tendono ad avere carriere più corte, meno pagate e ad essere sottorappresentate nei giornali scientifici più prestigiosi. Di conseguenza, in alcuni ambiti all’avanguardia della quarta rivoluzione industriale, come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, solo un quinto degli sviluppatori sono donne e su 218 premi Nobel per la fisica assegnati in questi centoventi anni, le figure femminili premiate sono solo quattro.
Trentino Sviluppo e le storie STEM al femminile
Da questo contesto nasce l’idea di dedicare l’edizione 2022 dell’International Day of Women and Girls in Science alle «agenti del cambiamento», ovvero le startupper, ricercatrici, studentesse, innovatrici e pioniere che – attraverso il loro impegno e lavoro quotidiano – contribuiscono al progresso economico, scientifico e sociale della propria comunità, rompendo gli stereotipi di genere e ispirando altre bambine e ragazze a seguire le loro orme.
Alcune di loro lavorano nei nostri poli tecnologici. Oggi ne abbiamo intervistate cinque: la tecnica di laboratorio Angela Bonadiman, che studia il DNA per diagnosticare precocemente le malattie del cavo orale, l’ingegnere biomedico Marta Galeotti, che crea dispositivi per la riabilitazione post-infortunio, l’agronoma Elena Marcolla che alleva insetti per capire se possono essere usati per contrastare la fame nel mondo, la studentessa di ingegneria elettronica Lisa Santarossa, impegnata nella nostra ProM Facility nell’assemblamento di un motore passo-passo e l’ingegnere gestionale Francesca Vecchi, che guida i colleghi nello sviluppo di nuovi processi e progetti in ambito agritech.
Cinque storie specchio di molte altre, che vi proporremmo nel corso delle prossime settimane, in una nuova rubrica social dedicata proprio alle donne e alle ragazze trentine impegnate in ambito STEM.
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