C’è voglia d’impresa in Trentino. Dalla montagna alle startup, dai giovani alle donne, ampia adesione agli strumenti pubblici per la nuova imprenditorialità
06/11/2019 - Dimostrano vitalità e dinamismo le imprese trentine. Dalla valorizzazione delle idee d’impresa al radicamento e alla crescita nei territori di montagna fino alla finanza d’impresa, le opportunità promosse dall’ente pubblico hanno riscosso un grande interesse. Sono state infatti 205 le manifestazioni d’interesse e le candidature di aziende e imprenditori dal Trentino, e anche da fuori Provincia, pervenute entro il 31 ottobre a Trentino Sviluppo in risposta ai tre bandi aperti nei mesi scorsi. Particolarmente significativa la voglia delle donne trentine di mettersi in gioco nel mondo della nuova imprenditorialità: è arrivato infatti dalla componente femminile oltre l’80% delle domande di finanziamento del bando «Nuova imprenditorialità» che ha raccolto complessivamente 87 adesioni. Sono state 112 le manifestazioni di interesse pervenute invece sul bando «Fare impresa nel cuore delle Alpi», rivolto alle attività economiche che operano o intendono operare nei piccoli comuni di montagna al di sopra dei 400 metri di altitudine; nei prossimi giorni si procederà ad una pre-selezione in vista di una graduatoria definitiva dopo il superamento di una seconda fase di valutazione. Numerose le imprese del settore zootecnico-caseario e della filiera del legno interessate. Sono 6, infine, le proposte di «Matching fund». I tre bandi confermano potenzialità e brio del comparto economico trentino, fortemente intenzionato a crescere grazie anche agli strumenti operativi messi a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento e da Trentino Sviluppo.
Particolarmente soddisfatto dell’interesse riscosso dalle diverse misure di sostegno alla nuova impresa Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento.
«Le oltre 200 adesioni ai tre bandi emessi da Trentino Sviluppo – commenta Achille Spinelli – testimoniano che con questi strumenti abbiamo intercettato un’esigenza reale, legata al desiderio di avviare e sviluppare idee e progetti d’impresa che in gran parte sono radicati in comuni di montagna o comunque in aree decentrate rispetto ai normali asset industriali e produttivi del nostro territorio. Un’altra risposta concreta, quindi, alle istanze raccolte durante gli Stati Generali della Montagna e che ora Trentino Sviluppo è chiamata a supportare nella fase operativa, affinché i tanti progetti presentati possano davvero portare lavoro ed opportunità economiche a tante donne, giovani e persone che hanno deciso di scommettere su sé stesse, sulla loro creatività e sulle loro abilità professionali». «In più, le sei adesioni al bando del Matching fund - sottolinea Spinelli - evidenziano l’interesse per progetti di finanza innovativa legati a progetti di sviluppo tecnologico, che possono posizionare il territorio sulle frontiere più avanzate».
Trentino Sviluppo, in attuazione alle nuove strategie di sviluppo locale promosse dalla Provincia autonoma di Trento e connesse anche agli Stati Generali della Montagna, ha pubblicato, a inizio estate, tre bandi pubblici che si sono chiusi giovedì 31 ottobre.
Un primo bando, dedicato all’imprenditoria nelle zone montane (Bando «Fare impresa nel cuore delle Alpi», per iniziative nei 141 comuni trentini oltre i 400 metri di quota e con meno di 7.000 abitanti); un secondo bando rivolto in particolare alle persone in condizione di svantaggio (soprattutto donne, under 35 disoccupati, over 50 senza occupazione, etc.) che si mettono in proprio (Bando «Nuova imprenditorialità») e un terzo bando relativo al «matching fund», in cui l’ente pubblico pareggia, con un contributo di pari importo concesso all’impresa innovativa, l’investimento raccolto da quest’ultima da investitori privati. Tre strumenti messi a disposizione con l’obiettivo di intensificare le dinamiche produttive e imprenditoriali in modo capillare sul territorio provinciale, accrescendo le opportunità di lavoro, con particolare riferimento ai giovani, all’occupazione femminile, ai territori montani, alle idee particolarmente innovative.
Il «Bando Fare impresa nel cuore delle Alpi» ha raccolto, nella prima fase di pre-selezione, quella della ricognizione delle manifestazioni di interesse, 112 domande. Il 28% circa interessano il Trentino sud-occidentale (Comunità delle Giudicarie; Alto Garda e Ledro) e un altro 22% la Valsugana. Significativa anche la percentuale di progetti riguardanti le Valli di Non e Sole (15%), mentre per Fiemme, Fassa e Primiero sono giunte il 13% delle manifestazioni di interesse. Un 10% delle richieste di partecipazione è giunto da fuori Trentino, con l’obiettivo di insediare attività produttive o di servizio in comuni montani trentini. Appena stabilite le risorse disponibili sulla nuova programmazione di Trentino Sviluppo 2020-2022, la seconda fase del bando prevede ora la chiamata dei proponenti a presentare in modo più dettagliato e approfondito i propri progetti. Al termine, verrà stilata una graduatoria.
Il «Bando nuova imprenditorialità», al quale è stato destinato inizialmente un plafond di 1,1 milioni di euro, con contributi dal 40 al 70% (fino a 49.000 euro; spesa massima ammessa di 70.000 euro), ha raccolto 87 domande, ben oltre le aspettative. Da sottolineare che più dell’80% delle domande arriva da donne-imprenditrici, con prevalenza di attività della ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie) e della cura della persona (benessere, estetica), ma è ben rappresentato anche il settore dell’ospitalità turistica (B&B). Dal punto di vista geografico quasi un terzo delle domande arriva dalla Val d’Adige, un sesto dalla Vallagarina; seguono Valsugana e Val di Non.
Il terzo bando di Trentino Sviluppo che si è chiuso alla fine di ottobre, più tecnico e destinato a una nicchia di startup tecnologiche ad elevato tasso di innovazione, è il cosiddetto «Matching fund», che ha raccolto 6 candidature. Si tratta di un meccanismo di finanziamento congiunto pubblico-privato per il sostegno alle startup e piccole-medie imprese innovative. Un modello che prevede un intervento di sostegno in equity, per un importo massimo di 200 mila euro, erogato dall’ente pubblico a patto che l’azienda sia riuscita ad ottenere un investimento di pari importo da un investitore privato.
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