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Con MobyGIS i big data sulle risorse idriche studiano e proteggono l’ambiente

20/01/2020 - Le informazioni sull’ambiente sono sempre più preziose. Istituzioni, aziende private, gestori idrici ed elettrici, assicurazioni sono sempre più a caccia di dati e informazioni che permettano di prevedere le ricadute del clima sulle proprie attività. A cominciare dalle preziose risorse idriche, sempre più a rischio sul nostro pianeta. La startup trentina MobyGIS, insediata al Bic di Trentino Sviluppo a Pergine Valsugana e composta da un team di giovani ingegneri ambientali trentini, veneti e lombardi, ha investito competenze e tecnologie in questo settore. Oggi lavora sulla rete idrica di Siviglia in Spagna e sul fiume Reno in Germania grazie a modelli previsionali che possono fare affidamento su 256 milioni di dati.

Età media trent’anni. Sei ingegneri ambientali e un tecnico informatico. Matteo Dall’Amico (Fondatore e Ceo), Stefano Tasin (Cto), Ruggero Andreatta, Nicolò Franceschetti, Giulia Garegnani, Lorenzo Mercurio e Robin Castellani sono i “magnifici sette” dell’ambiente di MobyGIS (il nome indica la trasposizione dei sistemi Gis su mobile).
«La nostra startup – spiega Matteo Dall’Amico – è nata a Trento nel 2014 con l’obiettivo di creare una App, “Mysnowmaps”, per segnalare agli scialpinisti la consistenza del manto nevoso lungo gli itinerari di scialpinismo e in fuoripista, grazie a un software che elabora dati satellitari e dati in campo. Da questa prima esperienza siamo passati, nel 2017, entrando nel Bic di Pergine e avvalendoci della logistica, della consulenza e della formazione di Trentino Sviluppo, a un riposizionamento di mercato, con “Waterjade”, un progetto legato alla richiesta di previsioni sulla portata dei fiumi e sulla gestione della sempre più preziosa risorsa idrica».
Waterjade significa infatti “Goccia d’acqua preziosa come la giada”. Il contesto climatico globale in evoluzione e la conclamata riduzione di risorse idriche sulla Terra hanno acceso i riflettori sull’elemento acqua.
«I cambiamenti climatici – prosegue Dall’Amico – stanno rendendo la disponibilità d’acqua sempre più incostante e imprevedibile, soprattutto sulle Alpi che sono la sorgente dei principali fiumi europei quali il Po, il Reno, il Danubio e il Rodano».
E qui viene in aiuto la tecnologia e il mondo dell’intelligenza artificiale. «Una buona previsione si basa sull’incrocio di dati storici e dati previsionali, opportunamente trattati da algoritmi che riescano a simulare il ciclo dell’acqua, dalle montagne al fiume. Per questo, servono dati sempre più precisi e numerosi – spiega Dall’Amico – e per fortuna noi siamo bravi raccoglitori. Grazie all’open data, abbiamo accesso a 490 nivometri e oltre 2.100 stazioni meteorologiche, provenienti da stazioni in Italia da Trentino, Veneto, Lombardia, ma anche in Austria e Germania, generando un totale di circa 256 milioni di record. Se a questi aggiungiamo i dati satellitari raccolti dalla piattaforma Copernicus dell’Agenzia spaziale europea possiamo davvero parlare di big data».
Le applicazioni spaziano in vari settori, dall’idroelettrico in primis, al settore pubblico di protezione civile o delle municipalizzate di fornitura idrica, passando anche per il settore assicurativo. In Andalusia, tramite il progetto EDI Incubator, MobyGIS aiuta la municipalità di Siviglia a ottimizzare le forniture idriche in base alle previsioni su possibile siccità. In Germania, nella industrializzata regione del fiume Reno, sono interessate a questi dati di previsione sia le industrie che le assicurazioni: è importante conoscere quando e quanto il fiume non sarà navigabile, per le secche, per il trasporto merci.
«Tra poco studieremo anche i dati dei Pirenei», anticipa Dall’Amico, che aggiunge: «Ci stiamo attrezzando per vendere, oltre ai dati, anche la suite di calcolo e formazione specialistica, specialmente per i mercati più lontani, come il Sudamerica».
Una realtà in crescita, che riesce a coniugare la tecnologia con l’ambiente in modo innovativo e partecipato. «ll nostro progetto - conclude Dall’Amico - è aperto anche ai singoli cittadini che possono, tramite la App Mysnowmaps, inserire una misura di neve durante le gite di sci-alpinismo, contribuendo quindi al monitoraggio della neve e dell’acqua. Per questo progetto abbiamo vinto il premio europeo CSEOL per la Citizens Science, la scienza cui contribuiscono i semplici cittadini».

Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa


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